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lunedì 21 giugno 2010

FINITA LA STAGIONE CALCISTICA PARTE L'ORATORIO ESTIVO

La Diocesi di Milano è “Sottosopra”. È infatti questo lo slogan dell’oratorio estivo edizione 2010. Chiuse le scuole, si riaprono i cancelli dei mille oratori ambrosiani, invasi da oltre 400 mila ragazzi, accompagnati da più di 40 mila animatori e volontari. Un fenomeno importante, che ogni anno offre alle famiglie la possibilità di un sano divertimento per i propri figli. Lo ha sottolineato di recente anche il cardinale Tettamanzi, parlando in piazza Duomo agli animatori: «Che numeri importanti! Molto più importante dei numeri è però la proposta educativa che si realizza nei nostri oratori e attraverso i nostri oratori. Una proposta educativa di crescita umana e nello stesso tempo di crescita nella fede».
Ma la radice fondamentale dell’essere “sottosopra” è sempre lui, Gesù: «Siamo in cammino e non vogliamo fermarci. Siamo chiamati, passo dopo passo, a crescere e a far crescere: la terra sulla quale abitiamo ha bisogno di noi; i nostri ragazzi hanno veramente bisogno di noi - ha sottolineato il Cardinale -. E anche voi, carissimi animatori, non potete restare da soli sulla strada. Dovete avere il coraggio e la gioia di lasciarvi affiancare da Gesù. I due discepoli (di Emmaus, ndr) di cui abbiamo sentito parlare camminavano col volto triste e con il cuore angosciato, senza speranza. Il loro cammino era una fuga disperata verso una meta sbagliata. Ma Gesù, nostro compagno di viaggio, non ci vuole affatto né tristi né angosciati: ci vuole nella gioia! Non ci vuole disperati, ma ricchi, ricchissimi, di speranza! Proprio per questo ci esorta a camminare sulla strada giusta, diretti a una meta che può veramente rendere significativa la nostra vita e stimolarci a rendere significativa la vita degli altri. Vogliamo allora lasciarci mettere “Sottosopra” dalla sua Parola, l’unica capace di cambiare il nostro cuore e di trasformare le nostre relazioni con gli altri, dando origine a una vita nuova e più piena».
Non solo divertimento, dunque, ma anche un obiettivo preciso. E l’Arcivescovo affida un mandato agli educatori coinvolti: «Vorrei tradurre questa espressione “sottosopra” con una parola antichissima, forse un po’ dura e sconvolgente ma nello stesso tempo piena di fascino, perché ci promette un rinnovamento profondo: la parola “conversione”. Senza paura, con grande coraggio: il Signore ci chiama alla conversione! È questa l’esperienza più bella, più coinvolgente, che dobbiamo vivere quest’estate nei nostri oratori. Cercando di essere già da oggi abitatori del cielo, cioè di fare la volontà di Dio, noi possiamo trasformare la terra che abitiamo».

PINO NARDI

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