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lunedì 17 novembre 2014

una sera a san siro

Doveva essere una festa per Milano e per il Barbarigo. Nonostante le piogge torrenziali di sabato che hanno messo a rischio la gara i nostri ragazzi in compagnia di allenatori dirigenti e genitori non hanno disertato l’evento, presentandosi in maniera massiccia allo stadio, gremito di oltre 70 mila spettatori. Doveva essere una festa …….e invece per colpa della frangia piu’ esagitata del tifo croato si e’ trasformata in una brutta serata, con poco calcio e troppe intemperanze dei sostenitori ospiti. Doveva essere una serata di sport, di educazione per avvicinare i ragazzi al calcio, per fargli capire il rispetto dell’avversario e tutto quello che gli insegniamo sui nostri campetti d’oratorio. Invece già durante l’esecuzione degli inni nazionali tanti fischi coperti da uno stadio che all’unisono intona insieme agli undici di Conte “Fratelli d’Italia”. Inizia la partita e, mentre in campo e’ l’Italia a prendere in mano le redini del gioco, sugli spalti sono i tifosi ospiti a scaldare l’atmosfera con i loro cori e qualche “botto”. Un vero e proprio boato e’ invece quello esce da San Siro quando Antonio Candreva porta in vantaggio gli azzurri. Il gol del centrocampista della Lazio scalda l’atmosfera e sugli spalti i tifosi italiani rispolverano anche alcuni cori che non si sentivano da Berlino 2006. Tempo quattro minuti e una papera di Buffon su tiro di Perisic rimette in parita’ l’incontro e scatena i tifosi croati in un lancio di fumogeni e petardi che per pochi minuti blocca addirittura la partita. Nella ripresa l’Italia soffre i croati comandano il gioco ma ci si diverte lo stesso ed il pubblico con una sequenza di “ola” nel momento piu’ difficile della gara cerca di dare coraggio alla nostra nazionale.
Ma ad un certo punto scoppia la follia ed un bello spot per il calcio diventa una pagina nera piovono fumogeni e petardi in campo e la partita viene sospesa per qualche minuto, mister e dirigenti delle scuole calcio presenti sugli spalti bravi veloci nel prendere decisioni a volte scomode preferiscono per evitare problemi ai ragazzi abbandonare lo stadio e tutti i messaggi di festa di fraternità di stare assieme che per ore abbiamo inculcato ai ragazzi vengono cancellati da 5 minuti di follia.
Stamattina un'altra delusione mi aspettavo di leggere sui quotidiano una dura condanna per quanto successo ieri ma purtroppo i protagonisti cercano sempre di minimizzare i fatti e quindi oggi sui giornali leggiamo solo commenti sulle difficoltà nel fare gioco, della coesione degli avversari, sui problemi degli infortuni ma nessuno che condanna in maniera ferma e decisa i fatti di ieri sera con i 15 mila ragazzi presenti sugli spalti che volevano far festa e sono tornati a casa spaventati.
Questo è il mondo in cui viviamo oggi, questi sono i valori di oggi lo stadio è un bel posto dove fare festa e per questo noi dobbiamo fare di tutto per cambiare in meglio queste abitudini perché non vogliamo che i nostri ragazzi crescano come tanti piccoli ultras croati……

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