Il Blog che vuole essere un punto d'incontro per le squadre di calcio dei ragazzi della Parrocchia San Gregorio Barbarigo di Milano



giovedì 22 aprile 2010

Di corsa per la pace e contro tutti i muri

La prossima settimana in Terra Santa si tiene la 7ª edizione della Maratona della Pace Betlemme- Gerusalemme e un sentito grazie va all’Orp e al Csi che da anni promuovono questa iniziativa, e al Ministero del Turismo Israeliano e al Ministero del Turismo Palestinese che nell’ambito della Maratona collaborano attivamente con partecipazione e disponibilità. Un evento importante, attesissimo, per tutti un grande giorno di festa, dove chi partecipa non solo compete sportivamente, ma testimonia con la presenza, che, con la forza della fede, possiamo attuare ciò che agli occhi di tutti sembra impossibile: abbattere il muro di separazione tra Israele e Palestina. Il nostro impegno, la nostra missione è superare le barriere che gli uomini pongono tra loro. In questo contesto, lo sport è una via che percorriamo da anni, uno strumento prezioso, che aiuta a scaldare il cuore per seminare la pace. Da anni seguo un progetto “Educare alla pace”, che vede protagonisti tanti piccoli israeliani e palestinesi. Si mettono in gioco, aderendo all’accademia di calcio, e aprendosi così ad una conoscenza reciproca e al dialogo. I bambini amano giocare, tanto quanto competere. Il movimento stesso del corpo esprime il desiderio di libertà e di liberazione, che é dentro ognuno di noi, ancor più nei bambini che tante volte disegnano il muro di separazione come un serpente che attanaglia la loro casa. Questo progetto ha superato già molte barriere, poiché bambini senza confini sono a Gerusalemme, Betlemme e Gaza, e parteciperanno anche quest’anno alla Maratona. Lo sport, sentito in Palestina, quanto in Israele, aiuta ad educarci ad un gioco di squadra dove tutti ci sentiamo uniti per poter raggiungere un esito positivo e vincente. Penso che la Betlemme-Gerusalemme, ormai internazionale, sia un appello di pace, che scaturisce da questa terra, dove la vera pace e’ ancora lontana. Quest’anno ci sarà una partita di volley al check point, che simbolicamente vuol rappresentare la speranza che scorre dentro il pensiero e il cuore di ognuno di noi. Come la palla in gioco supera la rete, che divide le due aree di gioco, anche le famiglie che appartengono alla mia parrocchia San Salvatore di Gerusalemme, possono superare questa barriera invalicabile. Il sogno di tutti è infatti vedere le nostre famiglie riunite, in molte sono costrette a vivere separatamente. Prego che questo muro non si alzi nel cuore della gente e che i JPII Games 2010, possano ancora raggiungere l’obiettivo di riaccendere il desiderio di riaprire le porte verso un cammino di pace.

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