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mercoledì 8 giugno 2011

campo di calcetto vietato all'oratorio

MILANO - Se fosse uno stadio vero, sarebbe la Bombonera, il «catino infernale» di Buenos Aires. Qui, nella parrocchia di Santa Maria al Paradiso in corso di Porta Vigentina, il pallone, le urla, e pure il fischietto dell'arbitro durante i tornei, salgono in un unico rimbombo, entrano nelle case, bucano anche il filtro dei doppi vetri. Le finestre sono a un passo dalle fasce laterali. Non è uno stadio, ma un cortile che don Claudio Nora più di un anno fa ha trasformato da parcheggio di cemento a campo con erba sintetica, porte e panchine. E proprio qui sta il problema visto che gli abitanti hanno intrapreso una battaglia a carte bollate sfociata in un'ordinanza notificata dal Comune lunedì scorso. L'atto, firmato da un dirigente del settore ambiente il 20 maggio, intima «al fine di evitare ogni ulteriore disturbo alla salute e al riposo delle persone, l'immediata cessazione di ogni attività sportiva e ricreativa all'interno del campo di calcetto».

Atto dovuto, a detta del dirigente firmatario, dopo che i rilievi dell'Arpa hanno certificato il superamento dei decibel. Decibel, che secondo una perizia degli abitanti, sono 14 in più rispetto ai 50 consentiti con un picco addirittura di 40 decibel. Il provvedimento di Palazzo Marino risale all'interregno tra la giunta Moratti e il ballottaggio che poi avrebbe sancito la vittoria di Giuliano Pisapia. E ha imbarazzato non poco il neosindaco Pisapia che ha assicurato che tutto sarà risolto in pochi giorni: «Si tratta di un'applicazione rigorosa della normativa sull'inquinamento acustico da parte di un dirigente. È evidente come in alcuni casi si produca un effetto surreale quando le norme prendono il sopravvento sulla realtà», ha precisato il portavoce Maurizio Baruffi. Il parroco don Claudio ha annunciato ricorso e con un provvedimento di autotutela chiederà la sospensione in attesa di un giudizio definitivo.

C'è da salvare il centro estivo dell'oratorio che partirà proprio lunedì prossimo e pronto a ospitare cento bambini. L'obiettivo, condiviso anche dal sindaco, è di arrivare a una mediazione: «I bambini devono poter vivere all'aperto», assicura il neo presidente di zona 1 Fabio Arrigoni, che si dice pronto a chiedere la revisione dei criteri di applicazione delle norme sul rumore. Don Claudio, lo scorso dicembre ha celebrato l'omelia dei funerali di Enzo Bearzot davanti alla nazionale mondiale dell'82. Ora ha il difficile compito di salvare le partite di pallone dei «suoi» ragazzi. Il sostegno c'è anche dalla Curia che segue la vicenda con molta attenzione.

Contro, però, c'è l'azione dei residenti con l'amministratore Francesco Bandiera: «Chiediamo solo di limitare i disturbi, non vogliamo zittire i bambini». Giulia Picchi, Angelo Lucchini docente del Politecnico, insieme ad altri residenti del civico 18 prima di rivolgersi all'Arpa hanno chiesto una perizia sui rumori: lo scorso ottobre la media era di 64 decibel contro il limite di 50. E picchi di 90: «I fari illuminano a giorno gli appartamenti e sono state abbattute piante di alto fusto. Gioco fino alle 22,30. Il parroco finora ci ha ignorato, chiediamo un incontro». I residenti hanno anche girato un video degli allenamenti serali della polisportiva. Ieri il cancello è rimasto sbarrato. Nessuna partita. E nessun bambino all'oratorio.

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