.....e poi c'era il Mister . Alto, con gli eterni occhiali e l'inevitabile cappello in testa.
Un montone indossato con eleganza, dal colore delicato come il suo carattere.
Una delle sue ricchezze piu' grandi , il suo tempo libero lo dedicava tutto a noi, con passione,
dedizione quasi con ostinazione , cercando di estrarre da quella ciurma indisciplinata la linfa vitale di ogni attivita' umana:la passione. La pazienza e l'affetto che elargiva a piene mani ,questo uomo riflessivo e gentile a quell'epoca non eravamo in grado di apprezzarlo , presi come eravamo ad inseguire la nostra ottusa e testosteronica quotidianita' di sbarbati della periferia sud di Milano. Quella periferia che offriva altri luoghi altri svaghi, altre compagnie, altri approdi e proprio per evitarci di cadere tra le sue maglie infide lui appendeva le convocazioni per la domenica sopra la porta degli spogliatoi. Solo molto piu' tardi , aumentate le nostre sensibilita' e la nostra capacita' di comprendere, abbiamo capito che quel foglio appeso non era solo la convocazione per la domenica ma soprattutto una chiamata lontano da un mondo ostile e complicato difficile da decifrare e che sempre piu' spesso mieteva vittime tra la meglio gioventu' del quartiere. Grazie Mister anche anche a nome delle nostre famiglie dei nostri affetti , a nome di tutto quello che siamo oggi, per non averci fatto deragliare in quegli anni, per averci garantito un percorso sicuro vigilando sulle nostre esistenze proprio come un padre o un grande amico.